domenica 11 maggio 2014

CICLI ECOLOGICI DEL PROGETTO

  
VASCHE DI RACCOLTA DELL'ACQUA PIOVANA PER L'IRRIGAZIONE E 

VASCHE DI FITODEPURAZIONE



L' acqua è un bene prezioso anche se per anni è stata considerata di scarso valore per questo è necessario pensare di farne un uso più responsabile. Un ottimo sistema per favorire il risparmio idrico è quello di raccogliere ed utilizzare l’acqua piovana. La sua raccolta avviene mediante un sistema di raccolta costituito da un serbatoio filtrante o da una camera di percolazione, costruita appositamente per questo scopo.

L'acqua piovana raccolta può essere utilizzata per l’irrigazione, o per il reintegro delle acque sotterranee, nel caso di climi in climi aridi

Ma anche nei centri urbani questo può essere un buon sistema per aiutare l’ambiente e per ottenere un non indifferente risparmio economico. Ritengo che nel mio progetto i sistemi di recupero dell’acqua siano uno strumento necessario ed efficace per consentire l’irrigazione degli orti, per questo motivo saranno presenti delle vasche di raccolta dell’acqua piovana e delle vasche di fitodepurazione (simili a zone umide artificiali).

Un impianto di fitodepurazione si presenta in genere come un area verde in cui sono state messe a dimora piante acquatiche. Nei sistemi a flusso sommerso la pianta più utilizzata è la cannuccia di palude o Phragmites australis e quindi il filtro si presenterà come un canneto. Ovviamente l’impianto potrà poi essere inserito all’interno del giardino ed essere ad esempio circondato da piante.


Gli impianti di fitodepurazione presentano numerose caratteristiche tali da renderli ottime soluzioni a basso costo e ad elevato potere depurante:
  • una ridotta e facile manutenzione che può essere eseguita da personale non specializzatola
  • quasi assenza nell’uso di energia elettrica
  • l’assenza di cattivi odori
  • la possibilità di poter riutilizzare l’acqua depurata, trasparente, incolore e inodore per irrigare zone verdi oppure in uno stagno o come acqua non potabile all’interno della casa (sciacquoni WC, lavare la macchina, ecc.).

Il ruolo delle piante non è tanto quello di assimilazione diretta degli inquinanti nei tessuti: esse creano microhabitat idonei alla crescita di microrganismi che svolgono una buona parte del processo di degradazione della materia organica








IL COMPOSTAGGIO

Il compost ottenuto da scarti organici selezionati alla fonte è un ottimo fertilizzante che viene utilizzato come ammendante in orticoltura, frutticoltura, coltivazioni industriali, florovivaismo, realizzazioni di aree a verde pubblico e di interesse naturalistico. L’alternativa sostenibile  ai fertilizzanti che danneggiano il terreno è l’impiego del compost .

Il compostaggio verrebbe alimentato dagli scarti organici del ristorante e del nido, e sarebbe impiegato come concime naturale negli orti, sfruttando i naturali processi di decomposizione e di umificazione delle sostanze. 


domenica 6 aprile 2014

IL BANG


Ipotesi sull'area di progetto

Il Bang che ho individuato nel opera di Libeskind risiede nel fenomeno della Compenetrazione dei solidi. Tali volumi hanno una forte “personalità” dominano lo spazio circostante con la loro presenza e la loro forza simbolica tuttavia quando si incontrano non si lacerano o si scavano ma le loro particelle si intrecciano fino a saldarsi dando origine ad un unico grande spazio interno

LA SCACCHIERA


work in progress 1 

work in progress 2

DANIEL LIBESKIND_Royal Ontario Museum



IL SUCCESSO DELL'ARCHITETTURA NEL MONDO: 1988-2000_Dalla mostra del Decostruttivismo al Guggenheim di Bilbao

Museao ebraico, Berlino
D. Libeskind
Nel novembre del 1988 a New York si apre la mostra dal titolo Destructivist Architecture, nasce una nuova sensibilità: l’architettura diviene frammentata, dinamica, violentemente anticlassica, ovvero decostruttivista.
Il decostruttivismo consiste nel ribaltamento dei canoni tradizionali dell’architettura, la facciata principale non è più omogenea e formale ma il suo stile è legato all’estetica del casuale: contrasti tra i materiali, forme stravaganti e nessuno schema ricorrente. Lo sguardo è  obliquo, diagonale, inaspettato e può esplodere in contraddizioni e tensioni.
Libeskind è uno dei sette architetti che partecipa alla mostra newyorkese. La sua filosofia si fonda sui ragionamenti di Eisenman con cui collabora all’inizio della sua carriera e trae origine da numerose discipline, molteplici culture con cui si confronta e dalle sue stesse radici.
Nella metà degli anni ’80 è uno sperimentatore eccentrico e i suoi ragionamenti prendono forma con la costruzione di macchine astratte accompagnate da schizzi in cui appare evidente la forza rappresentativa della linea.
La linea di Libeskind rompe, si estende, non si limita racchiudendosi in piani, si muove liberamente, zigzaga nello spazio e lacera i corpi che incontra.
Le linee non creano spazi ma veri e propri universi nuovi e con enormi potenzialità esperenziali.

Il concetto di stratificazione è molto caro a Libeskind poiché il layer rappresenta la soluzione al mondo contemporaneo lacerato in tanti pezzi che necessita di essere considerato nel suo insieme.

domenica 2 marzo 2014

LAB. III_ Asilo, Piano primo - Prospetti - Sezioni


Tav.4 LAB. III
All'interno della struttura vi è un patio attorno a cui ruota tutto il complesso scolastico. Il patio è stato concepito per essere un luogo di apprendimento dove poter sviluppare la fantasia.
Al centro del patio si trova un "circolo dell'ascolto" dove i bambini, seduti attorno all'educatore ascoltano storie che stimolano la loro fantasia.
All'interno dei giardini su cui si affacciano le aule sono previste delle aiuole adatte a realizzare orti didattici, strumento molto utile per iniziare a conoscere la natura ed i suoi cicli.
L'area dell'avventura è costituita dal grande giardino adiacente al parco di quartiere. Si tratta di un'area molto ampia disposta su più livelli. Le varie terrazze sono in parte pavimentate ed in parte verdi e sono collegate da rampe e gradinate. In questo luogo il bambino è libero di muoversi e di esplorare un paesaggio in continuo mutamento.

LAB. III_ Asilo,Pianta piano terra


Tavola 3 LAB.III

Lo spazio del nido e della scuola è un "progetto di ricerca" capace di dialogare con il divenire e la crescita che  caratterizzano  l'educazione. Questo significa costruire uno spazio empatico, in cui non solo la conoscenza ha luogo, ma esso stesso è suggeritore di possibili cambiamenti e azioni. Il pensiero che guida le scelte di progetto è la volontà di creare un ambiente "relazionale" che garantisca l'identità e la vitalità della scuola intesa innanzi tutto come "luogo di vita".
Gli ambienti sono stati pensati in modo tale da poter accogliere e sostenere l'io e il noi, il piccolo e il grande gruppo. Per questo si può passare dalla piccola dimensione dell'aula, con il suo giardino alle grandi piazze come la corte interna o l'aula polifunzionale multimediale. Anche gli arredi interni tengono conto della necessità relazionale del bambino. Ogni forma del tavolo favorisce relazioni diverse tra individui: quella quadrata crea collocazione equidistante nello spazio, accostando due rettangoli si accoglie un gruppo  di bambini numeroso; la forma rotonda alimenta percettivamente relazioni conviviali. nella scuola sono presenti tutte queste possibilità, considerando la funzione dell'aula in cui i tavoli sono collocati. Come l'organismo vivente l'asilo non è mai uguale a se stesso, cambia nell'arco dell'anno assumendo nuove identità. Le essenze del giardino sono state scelte per evidenziare il passaggio delle stagioni  ed i relativi mutamenti.